L'ospite

E poi un giorno a casa nostra arriva un ospite. Non è gradito, non è invitato, ma arriva, si stabilisce qui e inizia a sconvolgere le nostre vite.

Il nostro ragazzo bello, dolce, intelligente inizia a cambiare e non solo nel fisico. Quello che ci spaventa di più è il cambiamento del suo carattere. In poco tempo non riconosciamo più nostro figlio, e Lillo non riconosce più suo fratello. Un perfetto estraneo, sempre nervoso, cupo, bugiardo e sospettoso ha preso il suo posto.

Noi siamo spaventati e molto molto preoccupati, tanto da rivolgerci al medico il quale scrive sul foglio una parola a noi quasi nuova: Anoressia Nervosa. Sì, disturbo del comportamento alimentare.

Inizia per tutti un percorso lungo e difficile. Nella nostra terra non c’è spazio per le persone con questo tipo di patologia. Nessuna struttura specializzata, pochissimi medici che sanno di cosa si tratta, e i pochi che lo sanno costretti a lavorare senza mezzi.

Nella nostra regione le persone con DCA vengono ricoverate quasi sempre in psichiatria, con personale che non è preparato per lavorare con loro e molto, troppo spesso, arreca più danno che beneficio. Abbiamo letto, ci siamo documentati il più possibile e sappiamo bene di cosa abbiamo bisogno.

Lo abbiamo imparato sulla nostra pelle, su quella dei nostri ragazzi che vediamo spegnersi ogni giorno un po’ di più. Per questo è nata “Voci dell’anima”. Perché mai più nessun genitore, marito o chiunque si trovi all’improvviso l’ospite in casa si senta solo, perso e disperato. Sono queste le sensazioni che abbiamo provato. Paura. Tanta paura. Paura che il nostro ragazzo potesse morire. Paura di non avere la forza sufficiente per poterlo aiutare. Paura che Lillo venisse travolto da questa situazione e via con un lungo elenco.

E’ passato tanto tempo da che l’ospite è arrivato a casa nostra e ancora non se ne va. A volte sembra che inizi a fare i bagagli per andare via, a volte rimette tutto a posto e ci fa capire che non è arrivato ancora il momento di salutarci.

Sicuramente oggi ci trova più forti, più preparati ad avere a che fare con lui. Dobbiamo ringraziare alcuni medici che ci hanno insegnato molto ma, soprattutto, dobbiamo ringraziare tutte quelle persone che abbiamo incontrato e con le quali abbiamo fatto nascere “Voci dell’anima”.

Tra noi abbiamo trovato sfogo al nostro dolore, confronto nelle nostre esperienze, comprensione, dibattito, e poi coraggio e nuova forza che siamo sicuri ci porterà a fare grandi cose.

E poi ci ha dato speranza, tanta speranza perché un giorno l’ospite verrà invitato ad andare via e saranno i nostri ragazzi a preparargli il bagaglio con il biglietto di sola andata.